Teste Il - KATARINA BAJlÆ

 

 

            Ad II interr.: «Mi chiamo Bajiæ Katica (Katerina), casalinga, abitante a Zagreb, Šubiæeva n. 18; sono nata a Sv. Križ Zaèretje l'11 novembre 1906. Di religione cattolica (sempre stata).  Sposata. Non ho legami di parentela o di qualche altra relazione stretta con il Servo di Dio».

 

            Ad III interr.: "Ho visto e conosciuto per la prima volta il S. di D. dr. Merz nel 1923, dopo il suo ritorno da Parigi. Allora avevo 17 anni. Dr. Ivan Merz ne aveva 27. Io ero domestica presso sua madre, con la quale abitavo dal 1921. Dr. I. Merz, come l'ho conosciuto io, era riservato e di indole calma. Il primo incontro con il Servo di Dio Ivan Merz mi fece un'ottima impressione. Di lui parlavamo soltanto in casa. Quando avevo sentito che Ivan Merz si trovava a Parigi, me lo immaginai come un uomo del mondo dal quale si sarebbe visto che tornava da una grande città. Invece ho costatato che il Servo di Dio era riservato, silenzioso. Quando parlava, volentieri parlava dei santi e di cose sante. Così mi ha raccontato delle sue esperienze a Lourdes, di s. Giovanna d'Arc, di s. Filippo Neri».

 

            Ad IV interr.: «Come domestica della madre del Dr. Merz avevo occasione di vedere il Servo di Dio dr. Ivan Merz tutti i giorni, dal 1923 fino alla sua morte nel 1928. Abitavo infatti insieme con loro. Nei contatti con me egli era riservato ed ho notato che evitava contatti non necessari, perciò anch'io ho cercato di non contattarlo senza necessità».

 

            Ad V interr.: «Ho vissuto nella casa del Servo di Dio in qualità di domestica della sua madre. Non sono mai stata in servizio insieme con il Servo di Dio».

 

            Ad VI interr.: «Nessuno mi ha suggerito o istruito di dire qui qualcosa che non ricordo o di esagerare o di tacere sugli aspetti meno positivi della vita del Servo di Dio».

 

            Ad VII interr.: «Nessuno mi ha dato qualche regalo né me l'ha promesso perché venga a deporre in favore del Servo di Dio. Né vi sono venuta per rispetto umano, per far piacere a qualcuno o per qualche interesse personale».

 

            Ad VIII interr.: «Durante la vita del Servo di Dio abbiamo parlato di lui perlopiù in casa. Dopo la sua morte ho sentito certe persone, così ad es. l'insegnante Maroševiæ, parlare del Servo di Dio, ma ora non riesco a ricordare che cosa abbia detto, so soltanto che ne ha parlato bene. Io ero d'accordo con la sua opinione e lo sono tuttora».

 

            Ad IX interr.: «Ho letto degli articoli sul Servo di Dio nei periodici cattolici come il settimanale "Nedjelja", "Katolièki Tjednik", e in alcuni "Messaggeri" (mensili). Ricordo che alcuni di questi articoli erano stati scritti dalla ormai defunta prof.ssa Stankoviæ. Ho letto anche la biografia del Servo di Dio scritta dal professore universitario dr. Dragutin Kniewald. Tutti questi articoli come anche la biografia sono stati scritti nel rispetto della verità e con senso critico. Personalmente non ho mai parlato in pubblico o scritto sul Servo di Dio».

 

            Ad X interr.: «Ritengo che il Servo di Dio era un santo, perché mi è noto che pregava molto, si mortificava, rinunciava a se stesso, digiunava, nei rapporti (con altri) era molto fine e amabile. Ho venerazione per il Servo di Dio quale uomo che nei miei riguardi era fine, servizievole, pronto ad istruirmi».

 

            Ad XI interr.: «Non ho incontrato nessuno che mi parlasse contro il Servo di Dio».

 

            Ad XII interr.: «Non ho sentito che qualcuno adesso parli contro la santità del dr. Ivan Merz».

 

            Ad XIII interr.: «Il Servo di Dio rideva, ma raramente. Il suo riso era contenuto».

 

            Ad XIV interr.: «Il Servo di Dio era attraente. Ciò era dovuto al suo sguardo affabile, alla sua disponibilità e al grande rispetto con cui trattava gli altri. Non era pesante alle persone con cui veniva in contatto. Così pure a me non era pesante».

 

 

            Esame secondo gli Articoli.

 

            Ad art. 1-5: «Dei genitori, della nascita e del battesimo del Servo di Dio ho sentito raccontare la madre del Servo di Dio, e questo è fedelmente riportato nei predetti articoli».

 

            Ad art. 5-9: «Soltanto dal racconto della madre mi è noto il periodo scolastico del Servo di Dio e la sua condotta con i compagni di scuola, e posso confermare che questo è fedelmente descritto nei predetti articoli. All'art. 9 posso aggiungere il seguente particolare che mi ha raccontato la sua madre. Mentre Ivan da scolaro era malato, la mamma gli aveva portato dolci, caramelle e cioccolata. Egli però non li mangiò, ma distribuì ai suoi compagni che proprio in quel momento gli erano venuti in visita. Era gioioso vedendoli mangiare con appetito quelle cose».

           

            Ad art. 10: «La conoscenza di Ivan Merz con la figlia del consigliere forestale, la sua relazione verso quella ragazza, il suicidio di quest'ultima e il grave colpo risentito da Ivan Merz a causa di questa morte, sono fedelmente descritti in questo articolo, come mi risulta dal racconto della madre di Ivan Merz in merito».

           

            Ad art. 11-14 ha risposto di non saper nulla.

           

            Ad art. 15: «Dal racconto della madre di Ivan Merz so che i suoi genitori desideravano ch'egli diventasse ufficiale, ma egli non lo ha voluto. Lo stesso Ivan mi disse una volta che la splendida uniforme di ufficiale non sarebbe stata per lui».

           

            Ad art. 16-18-19-20: «Le vicende descritte in questi articoli, i suoi studi a Vienna, la sua partenza per il servizio militare, la partecipazione alla prima guerra mondiale non mi sono note; posso soltanto menzionare come lo stesso Ivan mi ha raccontato quanti orrori egli aveva vissuto e visto, come egli in mezzo a tutto ciò era rimasto illeso, attribuendo ciò a Dio che lo aveva custodito».

           

            Ad art. 21-25: «Non so nulla di questo».

           

            Ad art. 26: «So che la madre di Ivan aveva ricevuto una lettera dalla Signora Michaut, da Parigi, presso la quale il Servo di Dio Ivan Merz abitava durante i suoi studi a Parigi. In quella lettera la S.ra Michaut si lamenta che Ivan Merz non vuole mangiare, che digiuna molto e che perciò è indebolito. Questa lettera aveva irritato la madre di Ivan Merz, la quale gli scrisse di stare attento alla propria salute. Al che Ivan rispose che tutto era in ordine e che stava bene di salute».

           

            Ad art. 27-30: «Non mi è noto ciò che si dice nei predetti articoli; mi risulta soltanto che Ivan tornò da Parigi molto magro e che sua madre ne fu addolorata. Così pure ricordo che il padre e la madre hanno festeggiato quando il loro figlio Ivan aveva sostenuto l'esame di professore (l'esame di Stato). Posso altresì confermare che Ivan Merz non frequentava il cinema».

           

            Ad art. 31-33: «La madre di Ivan Merz mi ha raccontato che suo figlio Ivan intendeva entrare nella Compagnia di Gesù. La madre era molto contraria a questo. Lo stesso Servo di Dio Ivan Merz mi disse che era la volontà di Dio ch'egli rimanesse nel mondo e che così avrebbe potuto lavorare di più per il popolo».

           

            Ad art. 34-36: «So che Ivan Merz lavorava molto e studiava, ma non so che cosa. Dei suoi scritti ho letto su Lourdes e il libretto Tu e lei. Così pure alcuni altri, tra cui quello su Giovanna d'Orléans».

 

            Ad art. 37-39: «L'inizio e lo sviluppo della malattia nonché la morte sono descritti con esattezza nei predetti articoli. Per desiderio della madre di Ivan io sono andata all'ospedale quasi tutti i giorni. Il Servo di Dio Ivan Merz era molto paziente nella malattia e sempre diceva: "Come Dio vuole"».

           

            Ad art. 40-43: «Ho preso parte ai funerali del Servo di Dio Ivan Merz, ai quali ha partecipato molta gente, come è descritto nei menzionati articoli».

           

            Ad art. 44-52: «I particolari descritti in questi articoli non mi sono noti, perché Ivan Merz non parlava della sua vita spirituale. Ho visto però che osservava esattamente tutti i comandamenti di Dio e della Chiesa, andava tutti i giorni alla s. Messa e osservava tutti i digiuni e le astinenze. L'aneddoto descritto nell'art. 51 è fedelmente riportato, (lo so) perché se ne è più volte parlato a tavola. Sono profondamente convinta che il Servo di Dio Ivan Merz possedeva la virtù della fede in alto grado».

           

            Ad art. 53-54: «Mi è noto che il Servo di Dio Ivan Merz insieme con i genitori si è consacrato al SS.mo Cuore di Gesù. Se ben ricordo, la consacrazione è stata effettuata dal Rev. P. Vrbanek. Con loro, anch'io mi sono consacrata al SS.mo Cuore di Gesù. So pure che nella stanza dei genitori l'immagine del S. Cuore occupava il posto d'onore. So per propria osservazione che il padre di Ivan Merz cominciò a condurre una vita religiosa più intensa e che tutti i giorni andava in chiesa. Anche la madre di Ivan cominciò a ricevere la s. Comunione tutti i primi venerdì del mese».

           

            Ad art. 55-56: «La devozione eucaristica (del Servo di Dio) è fedelmente descritta nei menzionati articoli. Ricordo di aver visto una volta in chiesa Ivan Merz mentre a mani giunte ed occhi abbassati, nel massimo raccoglimento andava alla s. Comunione».

           

            Ad art. 57-60: «Sono convinta che è conforme a verità la descrizione della devozione del Servo di Dio Ivan Merz verso la Madre di Dio. So per aver visto, che nella sua stanza, sopra il letto si trovava una bella statua della Madonna di Lourdes, adornata con due vasetti di fiori, davanti alla quale era sempre acceso un lume. Per Natale del 1924 o 1925, egli mi ha regalato una bella immagine della Madonna che ancor oggi posseggo».

           

            Ad art. 61-71: «La devozione alla Chiesa e al Papa, così come è descritta nei predetti articoli, corrisponde a verità; lo so per esperienza, avendo io stessa sentito Ivan Merz parlare come bisogna ubbidire al Santo Padre il Papa. E che altrettanto bisogna ascoltare i Vescovi. So che egli è stato tre volte a Roma, da dove mi ha portato una corona che tuttora conservo».

           

            Ad art. 72-77: «Della devozione liturgica, così come è riportato nei menzionati articoli, non so nulla né Ivan Merz mi ha parlato di questo».

           

            Ad art. 78-79: «Che il Servo di Dio Ivan Merz particolarmente venerasse gli Angeli e i Santi, lo so per esperienza, avendolo sentito parlare degli Angeli e che essi custodiscono gli uomini. Così pure parlava dei singoli Santi, come è detto nell'art. 78».

           

            Ad art. 80-87: «I fatti riportati in questi articoli non mi sono noti, ma credo che siano riportati in modo veritiero».

           

            Ad art. 88-91: «Che il Servo di Dio Ivan Merz possedesse la carità verso Dio in alto grado lo so per propria osservazione, avendolo visto attento a non offendere Dio con alcun peccato, fosse anche soltanto veniale. Altri particolari riportati nei menzionati articoli, specie nell'art. 91, non mi sono noti».

           

            Ad art. 92-101: «Non mi sono noti i singoli fatti riportati in questi articoli. Ma che egli possedesse la carità verso il prossimo lo so per esperienza, poiché non ho mai sentito il Servo di Dio Ivan Merz parlare male o dire qualcosa di negativo di chicchessia. Quando sentiva qualcuno bestemmiare, diceva: "E' un misero che non sa quello che fa"».

           

            Ad art. 102-105: «Ho potuto personalmente notare che il Servo di Dio faceva opere di misericordia. Se qualche povero veniva alla porta, egli sempre domandava se avesse fame, e gli dava cibo o denaro. So che una volta diede una camicia ad un uomo. Talvolta a qualcuno ha dato la possibilità di pernottare cedendogli il proprio letto, mentre egli stesso dormiva per terra».

           

            Ad art. 106-118: «In merito a quanto esposto in questi articoli non posso dire nulla».          

            Ad art. 119-124: «So per averlo notato, che il Servo di Dio Ivan era molto misurato nel cibo. L'ho sentito dire: "Quando mangi con maggior appetito, smetti di mangiare". "I dolci non sono per gli eroi". Non beveva alcoolici né fumava».

           

            Ad art. 130-138: «So che il Servo di Dio Ivan Merz ha fatto il voto di castità. Verso di me era serio e riservato, e non si è mai permesso la pur minima intimità. Ho sentito raccontare che Ivan Merz era presente alle nozze degli amici dal ginnasio. La madre dell'amico di Ivan mi ha raccontato che questi durante il banchetto aveva parlato volentieri ed aveva pronunciato un bellissimo brindisi, ma non aveva danzato né preso parte ad altri divertimenti soliti nelle nozze. Ciò sembrò un po' strano a detta signora, la quale mi chiese se Ivan Merz fosse così serio e riservato anche a casa. Per desiderio di sua madre Ivan Merz era venuto alle nozze in abito di gala, ma in esso si sentiva a disagio».

           

            Ad art. 139-141: «Che il Servo di Dio Ivan Merz fosse umile, l'ho potuto notare io stessa, poiché più volte ho sentito dei rimproveri rivoltigli per la sua condotta, lo si chiamava stravagante, ma egli sopportava tutto ciò senza accuse e lamenti».

           

            Ad art. 142-152: «In sette anni passati al servizio della famiglia Merz, mentre era in vita il Servo di Dio, ho visto che Ivan Merz esercitava le virtù teologali e cardinali in grado eroico, cioè che in tutte le circostanze si comportava in un modo straordinario superiore a quello di altri ordinari buoni cristiani».

           

            Ad art. 153-160: «So che subito dopo la morte di Ivan Merz sono stati pubblicati degli articoli sulla sua vita e che alla sua sepoltura erano presenti più migliaia di uomini. So che anch'oggi viene frequentata la sua tomba. Conosco la biografia scritta dal dr. Kniewald. Conosco anche Anica Ercegoviæ, di cui parla l'art. 158, con la quale ho parlato durante la sua malattia. Ho sentito che è guarita, ma non l'ho vista dopo la guarigione. Altri eventi menzionati nell'art. 159 non mi sono noti».

           

            Alla domanda se la teste abbia ancora, qualcosa da dire, ha risposto che non ha nulla da aggiungere.